Classico concerto di Natale dell’Orchestra Sinfonica Amatoriale ContrArco
L’orchestra ContrArco invita tutti i suoi sostenitori, amici, parenti e conoscenti al concerto di Natale presso l’Auditorium Stefano Cerri di Via Valvassori Peroni 56.
Direttore: M° Roberto Perata
PROGRAMMA
- Felix Mendelssohn Bartholdy (1809 – 1847)
Ouverture in si minore Le Ebridi, op. 26, “La grotta di Fingal” - Ludwig van Beethoven (1770 – 1827)
La Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore Op. 55, “Eroica”
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OUVERTURE “LA GROTTA DI FINGAL”
L’ouverture Le Ebridi (titolo originale: Die Hebriden) si ispira alla visita che Mendelssohn fece (l’8 agosto 2829) alla grotta di Fingal sull’isola di Staffa – al largo della costa occidentale della Scozia, nell’arcipelago delle Ebridi. La grotta, alta 11 m e profonda oltre 60, è sormontata da immense e spettacolari colonne di basalto nero che impressionarono moltissimo il compositore, tanto che scrisse a sua sorella Fanny “Al fine di farvi capire come mi hanno colpito straordinariamente le Ebridi, ti mando la seguente [ouverture], che è entrata nella mia testa là“.
Dedicata al re Federico Guglielmo IV di Prussia (allora principe ereditario di Prussia), fu eseguita per la prima volta il 14 maggio 1832 a Londra, in un concerto sotto la direzione dell’autore stesso. Come accadeva spesso in epoca romantica, questa Ouverture non precede un’opera, ma si tratta di una Ouverture da concerto, una composizione musicale a sé stante, ed è considerata per questo uno dei primi esempi di poema sinfonico. Il manoscritto autografo del lavoro – considerato universalmente dalla critica uno dei capolavori dell’orchestrazione romantica – è conservato nella Bodleian Library di Oxford.
L’ouverture è costituita da due temi principali; le note di apertura dell’ouverture sono costituite dal tema che Mendelssohn scrisse durante la visita alla grotta, ed è intonato inizialmente da viole, violoncelli e fagotti. Questo tema lirico, evocativo della potenza e incredibile bellezza della grotta, è destinato a sviluppare sentimenti di abbandono e di solitudine. Il secondo tema, invece, raffigura il movimento in mare e “il rollio delle onde”.
SINFONIA “EROICA”
La sinfonia, che segna convenzionalmente l’inizio del romanticismo musicale, fu inizialmente scritta per Napoleone, ma la dedica venne cancellata da Beehoven stesso in un impeto di sdegno, strappando il frontespizio dell’opera, a seguito della sua incoronazione a imperatore. Proprio per questa delusione la sinfonia sarà quindi definitivamente intitolata (in italiano) “Sinfonia Eroica composta per festeggiare il sovvenire di un grand’uomo”. Il dedicatario definitivo sarà dunque il principe Joseph Franz Maximilian von Lobkowitz, un aristocratico boemo appassionato di musica e buon violinista dilettante, che ospitò nel proprio palazzo la prima esecuzione.
Composta fra il 1802 e 1804, fu eseguita privatamente per la prima volta nell’agosto 1804 (e in mesi successivi) e pubblicamente il 7 aprile 1805 diretta dal compositore al Theater an der Wien.
La Sinfonia Eroica è di dimensioni imponenti: era la più lunga sinfonia scritta sino a quel momento. Il primo tema, in mi bemolle maggiore, è basato sui tre suoni della triade e della tonalità d’impianto, mentre il tema del movimento finale era già stato impiegato nel balletto “Le creature di Prometeo”.
La trasfigurazione epica raggiunge il massimo nella “Marcia funebre” con i rulli dei timpani, le trombe dal suono apocalittico, il fugato centrale e la melodica divagazione della coda. Il manoscritto originale è andato perduto, ma esiste una copia riveduta dall’autore nell’archivio degli “Amici della Musica” di Vienna.