AIMA è un’associazione di appassionati di musica impegnata su tutto il territorio nazionale a diffondere e promuovere la dignità della pratica musicale amatoriale e il diritto di tutti suonare.

COME LO SPORT, più sono gli atleti e gli sportivi dilettanti (i musicisti amatori), più la musica sarà considerata importante e un bene essenziale per tutti: avere tanti musicisti che suonano insieme per hobby è un fondamentale indicatore di sviluppo civico, sociale e culturale della società. 

Obiettivo di AIMA è dunque promuovere e valorizzare la prassi musicale non professionale, nel tempo libero e a titolo volontario e amatoriale, per le seguenti due ragioni:

  1. Suonare fa bene all’anima, al corpo e al cervello. Come scrive David Byrne nel suo libro “Come funziona la musica”, l’atto di creare musica e arte ha un effetto molto diverso e più benefico su noi del semplice consumare. Poter suonare è un diritto inalienabile di ogni individuo.
  2. La musica amatoriale è necessaria per il futuro della musica classica, anche per quella professionale. Gli amatori sono infatti il pubblico, gli allievi, i primi sostenitori, il mercato dei musicisti professionisti e dell’arte. Più le persone sostengono l’educazione musicale, più le persone suonano e hanno occasioni di suonare come attività del tempo libero, per hobby, più le sale da concerto saranno nutrite di pubblico colto e artisti di primaria importanza. 

Come nel calcio, anche nella MUSICA più il pubblico degli appassionati domenicali è ampio e colto della materia, più il livello sarà alto per i professionisti e il mercato florido.

Per questo AIMA – Associazione Italiana Musicisti Amatori chiede che la partecipazione musicale sia assicurata alle persone di tutte le età, garantendo il diritto a tutti i cittadini di esprimersi liberamente attraverso la musica, come sostenuto anche dall’International Music Cuncil attraverso l’enunciazione di “5 Music Rights“.

Piramide musicale - AIMA

In Germania il “Non-Professional Instrumental Music-Making” è stato dichiarato “Patrimonio culturale immateriale” dall’UNESCO nel 2016 e in Svizzera l’educazione musicale è riconosciuta come un diritto costituzionale.

L’Italia invece è purtroppo fortemente carente rispetto a tutto il contesto europeo nel riconoscimento e nel sostegno alle attività musicali amatoriali (non professionali). Sia per un’impostazione dell’educazione musicale che tende a scoraggiare la pratica musicale non professionale (specialmente da adulti), sia perché manca un’educazione musicale generale di base diffusa nella popolazione. Il combinato disposto di questa situazione determina la situazione attuale: le orchestre amatoriali e i gruppi di musica da camera sono pochissimi e la maggior parte di quelli che hanno studiato uno strumento musicale in gioventù finisce per abbandonarlo.

Per questo AIMA si impegna per garantire a tutti il diritto di esprimersi musicalmente, dall’altro a fermare la piaga del lavoro nero e incentivare l’emersione del talento.

Sono sempre stato profondamente convinto che la musica contenga in sé una forza in grado di travalicare i suoi stessi confini. Non c’è solo un valore estetico nel fare musica: dalla sua bellezza intrinseca, in grado di comunicare universalmente, scaturisce un intenso valore etico. La musica è necessaria al vivere civile dell’uomo, perché si basa sull’ascolto, che è un elemento imprescindibile, anche se quasi sempre trascurato. La musica è necessaria alla vita, può cambiarla, migliorarla e in alcuni casi può addirittura salvarla. Per questo motivo da sempre insisto sull’importanza dell’educazione musicale, che in ultima analisi diventa educazione dell’Uomo. Prima è però fondamentale che la musica sia accessibile a tutti, democraticamente”.

Claudio Abbado