La registrazione ha ucciso la musica amatoriale? Ne parliamo con Michele Ballarini
Michele Ballarini, violoncellista e ricercatore, ci porta in un viaggio attraverso la storia delle incisioni di musica classica che parte dal cilindro di Edison e arriva all’ipod.
- Quale tipo di supporto per le registrazioni restituisce più fedelmente il suono dei musicisti?
- Come è cambiata la musica stessa in relazione alle diverse possibilità di registrazione offerte dallo sviluppo delle tecnologie?
- Un secolo e mezzo fa chi voleva ascoltare un brano non aveva alternative a suonarlo. Oggi sono disponibili infinite registrazioni. L’incisione e la riproduzione hanno ucciso la musica amatoriale?
“Diventavamo tutti musicisti senza sapere come e perché. Dovunque andassimo incontravamo musica. Cantavamo e suonavamo. Ero studente delle scuole superiori, e ogni sera prendevo il mio violino e andavo in altre case dove suonavo quartetti per archi assieme a sottufficiali dell’esercito, insegnanti o uomini d’affari, anche se erano dilettanti. Alla domenica, suonavamo nelle chiese accompagnando i cori nelle Messe di Mozart e di Haydn. Durante le gite cantavamo canzoni e canoni e alla sera sostavamo davanti ai giardini dei ristoranti o nei parchi per ascoltare i concerti delle bande musicali”.
Max Graf (1873-1958), musicologo e didatta austriaco
Tramite esempi, ascolti e casi emblematici, un ricercatore che ha dedicato oltre 50 anni di carriera alla storia della fonografia ci svelerà tutti i misteri che si celano dietro alla musica riprodotta.
Martedì 4 maggio 2021
La registrazione ha ucciso la musica amatoriale?
Ne parliamo con MICHELE BALLARINI