Barocco Lab – Più si è, meglio è
Più si è, meglio è: Sonate italiane per molti strumenti d’inizio Seicento (con Alessandro Bares)
Il laboratorio si terrà presso la Sagrestia Monumentale della chiesa di San Marco a Milano (Piazza S. Marco 2, 20121, Milano) sabato 23 novembre 2019, ore 14:30 – 18:30.
Iscrizioni aperte fino a sabato 9 novembre. Scadenza posticipata a sabato 16 novembre.
L’incontro è focalizzato sul repertorio strumentale veneziano dell’inizio del Seicento, con particolare riguardo alle composizioni per grande organico.
È la prima volta nella storia della musica che si incontrano composizioni appositamente scritte per gli strumenti, e non per le voci, in cui si fa ricorso ad una vera e propria orchestra. Non si tratta dell’orchestra in senso moderno, nata nella seconda metà del Seicento, in cui gruppi di strumenti omogenei suonano la stessa parte raddoppiandosi, bensì di un’orchestra in cui ognuno ha la propria parte.
Nei primi decenni del Seicento troviamo così raccolte di sonate (chiamate anche canzoni o sinfonie) per 8, 10 o più (fino a 22!) strumenti, oltre all’ormai onnipresente basso continuo.
Gli strumenti sono perlopiù raggruppati a cori di 4, 5 o 6 alla volta, che suonano alternati o sommati.
Si è parlato spesso di effetto “stereofonico” dovuto alla disposizione nello spazio dei diversi cori all’interno della basilica di San Marco, ed è sicuramente un effetto ricercato dai compositori dell’epoca. Ma ancora più interessante è l’effetto timbrico dell’alternanza dei cori, che è tipico della prima metà del Seicento, e che si perderà con l’avvento dell’orchestra bolognese in cui prevale l’uniformità timbrica del gruppo degli archi.
La scrittura strumentale è molto legata alla composizione vocale, e spesso la strumentazione non è indicata se non per registro (con una terminologia totalmente vocale: soprano, alto, tenore, basso). Addirittura nelle edizioni originali è la chiave che indica lo strumento da usare: il setticlavio è usato in maniera molto cosciente, ed ha una relazione molto stretta l’estensione richiesta per suonare una certa parte. Durante l’incontro saranno usate partiture e parti staccate pubblicate dalla casa editrice Musedita, specializzata in edizioni moderne del repertorio strumentale del Seicento.
Repertorio
Sonate e canzoni di Giovanni Gabrieli, Francesco Cavalli, Ludovico Grossi da Viadana.
Per le parti scrivere a: barocco@aimamusic.it.
Tieni presente che:
- la partecipazione è aperta a tutti i musicisti amatori con buona padronanza tecnica del proprio strumento;
- si può suonare con strumenti moderni, ma chi avesse anche lo strumento barocco, o l’arco barocco, porti entrambi;
- la strumentazione prevede in particolare archi, oboi, flauti, fagotti, trombe, timpani. Chi suona uno strumento diverso da questi, non esiti comunque ad inviare domanda di iscrizione: nei limiti del possibile, come ben sa chi ha già partecipato ai precedenti laboratori, si cerca di far suonare tutti gli strumenti;
- ogni laboratorio è aperto a tutti i soci; chi non fosse ancora iscritto ad AIMA può farlo compilando questo form;
- la partecipazione ad un laboratorio non implica automaticamente la partecipazione ai successivi, dunque per favore conferma la tua partecipazione scrivendo a: barocco@aimamusic.it.
Breve bio
Alessandro Bares è nato a Como nel 1970. Ha studiato violino moderno al conservatorio “G.Verdi” di Milano, violino barocco al “Centre de musique ancienne” di Ginevra, musicologia alla “Scuola di Paleografia e Filologia musicale” di Cremona, ricerca musicale alla “Universidad Internacional de la Rioja” di Madrid. È inoltre attivo come pianista ed ha un diploma di canto lirico ottenuto presso il conservatorio “G.Nicolini” di Piacenza.
Nel 1999 ha fondato la casa editrice Musedita, specializzata nell’edizione moderna della musica strumentale del Seicento, della quale è tuttora titolare e direttore artistico.
Ha dovuto interrompere la carriera di violinista barocco all’inizio del Duemila a causa della Distonia Focale, dalla quale è recentemente uscito grazie al metodo da lui stesso elaborato, e che utilizza per aiutare i propri colleghi in difficoltà nell’ambito dello “Studio per il trattamento della distonia focale nei musicisti” aperto nel 2019.